Non capita tutti i giorni di poter mettere alla prova la nostra stampante 3D sharebot 42 con un materiale innovativo e rivoluzionario come il grafene, da non confondere con la grafite che ci riporta sui banchi di scuola tra lavagne e matite.
Il grafene per definizione è un materiale con lo spessore di un atomo le cui proprietà suonano come un ossimoro: resistenza meccanica del diamante e flessibilità della plastica.
Mentre la definizione ufficiale del grafene data dalla IUPAC:
“Uno strato singolo di atomi di carbonio ordinati secondo la struttura della grafite può essere considerato come l’elemento finale della serie naftalene, antracene, coronene, ecc. e la parola grafene va quindi utilizzata per indicare gli strati singoli di carbonio all’interno dei composti della grafite. Il termine “strato di grafene” viene comunemente utilizzato all’interno della terminologia del carbonio.”
Un materiale talmente innovativo e differente da tutto il resto degli atomi da valere un Nobel per la fisica nel 2010.
DirectaPlus è una delle aziende più innovative ed attive a livello mondiale per la produzione e distribuzione di grafene. Sono italiani, risiedono a due passi da Milano, a Lomazzo, all’interno del Parco Scientifico Tecnologico Como Next e soprattutto sono passati da The Fablab per studiare nuove applicazioni del grafene attraverso stampa 3D ad esempio.
Ecco che il nostro primo esperimento di stampa 3D del grafene ha la forma di uno storico modello di motocicletta, ma è solo il primo di una serie di esperimenti che non vediamo l’ora di condividere.